Città Vesuviane

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Città Vesuviane2018-07-16T00:36:21+00:00

Project Description

Il suburbio e l’agro di Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabiae

Nel 1997 l’UNESCO dichiara Pompei, Ercolano e le ville di Oplontis “Patrimonio dell’Umanità”, ciò in ragione della straordinarietà di una documentazione archeologica ineguagliabile, che restituisce, in tutta la sua immediatezza e drammaticità, l’immagine fissata al momento della catastrofica eruzione vesuviana del 79 d.C., della pulsante vita quotidiana di una vivace città romana della prima età imperiale.
Treccani dedica alle città vesuviane, con la collaborazione della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, un eccezionale volume che entra a far parte della collana “I luoghi dell’arte” e completa, arricchendolo, il volume dedicato a Pompei: mille pagine straordinarie per indagare sui complessi archeologici suburbani ed extraurbani di Pompei sui quali recenti rinvenimenti, come quelli di Moregine, e quelli riferibili alle altre città vesuviane colpite dall’eruzione del 79 d.C., hanno gettato nuova luce.

Dopo il grande successo del volume Pompei, nasce la necessità di un secondo volume dedicato alle città vesuviane, in diretta continuità con quello dedicato a Pompei: nel nuovo volume sono contenuti il suburbio e l’agro di Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabiae, con un inquadramento storico-culturale e topografico dei complessi archeologici considerati.

Da un lato, il volume documenta e illustra le grandi ville del suburbio di Pompei(Villa di Cicerone, Villa delle Colonne a Mosaico, Villa di Diomede, Villa dei Misteri, ecc.), quelle dell’agro pompeiano (Villa 6 di Terzigno; Villa Regina, Villa di Fannius Synistor, Villa della Pisanella a Boscoreale; Villa di Boscotrecase), ed edifici di recente rinvenimento (complessi A e B di Moregine), dall’altro, contiene tutte le testimonianze relative alle antiche città di Ercolano (a cominciare dalla celeberrima Villa dei Papiri o dei Pisoni) e Stabiae (ove da pochi anni sono state riaperte al pubblico le Ville di San Marco e di Arianna), e alle splendide dimore di Oplontis (Villa di Poppea o Villa A, Villa di L. Crassius Tertius o Villa B).
Molti di questi monumenti hanno avuto un’importanza capitale non solo nella storia dell’archeologia, ma anche nella costruzione dell’identità culturale europea e occidentale; hanno orientato gusti e tendenze dell’arte moderna e contemporanea; hanno restituito capolavori d’arte (sculture, pitture, arredi, ecc.) e testimonianze della cultura letteraria antica (come nel caso della Villa dei Papiri o dei Pisoni a Ercolano); sono stati fonte inesauribile di studi e ricerche (si pensi, ad esempio, all’iter interpretativo del ciclo di affreschi della Villa dei Misteri a Pompei).

CARATTERISTICHE DEL VOLUME

Direttori:
Pietro Giovanni Guzzo e Gianluca Tagliamonte

Tiratura numerata e limitata a 1.499 copie

Il volume è stato stampato su carta speciale Scheufelen.

La copertina si compone di tre elementi distinti – un dorso e due piatti – assemblati secondo un procedimento impiegato da Giovanni Battista Bodoni nel XVIII secolo

Per la copertina è stata utilizzata una pelle selezionata, conciata con prodotti naturali

Nel piatto anteriore è incastonato un prezioso bassorilievo che riproduce la storica scultura dell’aquila in bronzo dorato, scelta da Giovanni Treccani e realizzata nel 1925 per rappresentare l’appena nato Istituto Treccani. Il bassorilievo è stato ottenuto da coniazione su lastra in ottone, laminata in oro zecchino giallo, con modellazione realizzata da un maestro scultore. Finiture, lucidatura e satinatura dei rilievi interamente eseguite a mano. Realizzato da Editalia – Gruppo Poligrafico dello Stato per Treccani.

Un prezioso cofanetto custodisce l’opera

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